Ministero della Pubblica Istruzione

Direzione Generale Istruzione Professionale
 

I MODULI E LA DIDATTICA
 

Spunti di riflessione e strumenti per la produzione di moduli

predisposti da AnnaMaria Gilberti(1)
 

Novembre 1991

(1)Copyright: MPI - DGIP La riproduzione è consentita solo per la diffusione gratuita negli Istituti Professionali di Stato. Eventuali altri utilizzi devono essere autorizzati dalla Direzione Generale Istruzione Professionale.

Le accezioni del termine modulo

In letteratura le accezioni del termine modulo sono plurime.

Ad esempio: (dal Grande Dizionario della lingua italiana del Battaglia)

Ne derivano almeno due caratteristiche: - la specificità funzionale

- la compatibilità strutturale

Dall'analisi della professione alla formazione modulare

Le problematiche connesse alla mobilità, alla riconversione ed al riciclaggio professionale hanno fatto esplodere l'esigenza di disporre di sistemi informativi sempre più aggiornati sulle professioni mediante strumenti sofisticati di analisi di professionalità, trasformazioni organizzative, professioni e mansioni.
L'analisi di una determinata professione deve riuscire a fornire rappresentazioni "probabili" dei soggetti/attori, dei prodotti/servizi, dei modelli operativi, delle procedure, nonché degli apparati conoscitivi connessi.

La scomposizione strutturale secondo la logica operativa:

Per costruire un curricolo formativo è fondamentale estrarre dalla matrice della professione la casistica dei nuclei e degli ambiti di esercizio più significativi e su questa base ritagliarne i compiti tipo.
L'impostazione formativa su compiti vede come logica conseguenza un impianto didattico modulare in cui ad aggregazione di compiti corrisponde un modulo o segmenti di moduli integrabili.

Anche la scuola secondaria nelle sue forme di didattica più avanzata si è inserita in questa logica avendo colto le valenze strategiche, anche sul piano della formazione di base, della "professionalità" come modello forte per la programmazione in quanto modello operatorio.

Nella formazione di base la progettazione curricolare affronta la scommessa della integrazione di due organizzazioni curricolari, quella secondo la logica disciplinare e quella secondo la logica operativa.

La logica della modularità

La logica della modularità richiede che:

  1. ogni modulo risulti (almeno al livello considerato) in sé concluso, autosufficiente, spendibile perché fornitore di crediti formativi identificabili mediante gli esiti collegati a funzioni esercitabili;
  2. in ogni modulo siano attivate operazioni (con complessità in evoluzione) e riflessioni sull'operatività supportate da quadri di riferimento teorici esplicitati;
  3. ogni modulo sia aggregabile in modo da garantire una sequenzialità non solo cronologica, ma logica.
Caratteristiche di un modulo formativo possono essere considerate: Dal punto di vista didattico gli scopi dell'utilizzo del modulo sono: Il passaggio dal programma alla progettazione modulare comporta:

L'approccio modulare:

L'impianto modulare

L'impianto formativo

L'impianto didattico comprende: La progettazione didattica modulare

La progettazione modulare risponde ad esigenze di razionalità.

Qualunque riflessione inerente la progettazione è strettamente legata alla riflessione sulla razionalità.

Dall'ambito degli studi sulla teoria delle organizzazioni e della decisionalità provengono messaggi di messa in discussione dei modelli classici di razionalità assoluta (concezione che ipotizza la possibilità di progettazione e decisioni in una visione omnicomprensiva di tutte le alternative).

Molto più realisticamente si fa riferimento sempre più spesso alla concezione della cosiddetta razionalità limitata.

In tale modello alla soluzione "migliore in assoluto" si contrappone la soluzione "più soddisfacente nelle condizioni date".
Con questo spirito si intende l'approccio modulare nella didattica, cioè non come la panacea di tutti i mali della scuola ma come una strategia di miglioramento degli insegnamenti.

Concludendo, si può affermare che la progettazione modulare risponde alle seguenti esigenze di:

Attenzioni didattiche

La gradualità del processo formativo è definita in termini di crescente complessità di:

Il modulo didattico

La scansione dei moduli non può tenere conto solo della successione degli argomenti secondo la logica o le logiche interne della/delle discipline, oggetto di insegnamento, ma deve considerare lo sviluppo delle competenze.

Nella semplificazione didattica, relativamente a discipline come matematica e fisica il cui inserimento nel curricolo è motivato prevalentemente per le valenze formative (non sottovalutando quelle strumentali), la compiutezza del modulo può essere definita assumendo come parametro l'omogeneità, tematica o strumentale a livello di tecniche, rispetto ad un certo livello di approfondimento.

La prima concezione di modulo diffusa nella scuola è stata di aggregazione di unità didattiche prendendo come principale riferimento la disciplina.

Nello schema seguente si è tentato di riprodurre l'evoluzione dei prodotti didattici come testimoniano i documenti in circolazione. Se la primitiva concezione di fatto ripresentava sequenze rigide di contenuti, in base al criterio di sequenzialità riferito unicamente alla propedeuticità degli argomenti, la nuova concezione offre sequenze, aggregati di conoscenze e abilità raggruppabili secondo criteri e in successioni diverse.
Ciò permette di valorizzare processi di apprendimento quali l'associazione, l'analogia, il transfert rispettando esigenze di ridondanza, ritorno secondo approcci diversi, ampliamento e approfondimento secondo spirali.

QUALIFICAZIONE
PRODOTTI "DIDATTICI
ELEMENTI
sequenze di promozione operativa di procedure automatiche/semiautomatiche
UNITA' DI ADDESTRAMENTO
contenuti, sequenza rigida, tempi definiti
definizione di contenuti minimi
esplicitazione di strategie
UNITA' DIDATTICHE
conoscenze, obiettivi, tempi definiti
risorse / prove di verifica
enucleazione delle operazioni, abilità
UNITA' DI APPRENDIMENTO
conoscenze / abilità
esiti di formazione

tempi

risorse, verifica
analisi di nuclei di operatività (sul piano sociale, culturale, professionale, di responsabilità, …) e individuazione di compiti di realtà
PROGETTO MODULARE

sequenza di lavoro / interazione / apprendimento

competenze esiti, COMPITI, tempi, risorse, processo di valutazione

"Il modulo non è a se stante"  

L'organizzazione modulare degli insegnamenti di matematica e fisica

Per ora nell'istituzione scolastica non è praticabile il riferimento per tutto l'insegnamento della matematica e fisica ai moduli didattici intesi (come nella tabella) come sequenze di lavoro centrato su compiti.

In base a studi di fattibilità si propone, quindi, di produrre moduli di matematica e fisica sulla base di nuclei operativi e concettuali che permettano la riaggregazione di conoscenze con riferimento a una mappa di situazioni problematiche (per la matematica e la fisica) e di situazioni fenomenologiche (per la fisica).

A supporto di tale produzione sono state costruite delle schede guida.

Questa strategia permette di riorganizzare le sequenze didattiche nell'impianto modulare rispettando la gradualità dell'apprendimento e la propedeuticità degli argomenti.

D'altra parte, tre sono almeno i fattori del test di realtà che non possono essere trascurati:

E' possibile conciliare tutto ciò nell'organizzazione di curricoli tenendo conto del quarto elemento di realtà imposto dal vincolo orario.

Per quanto riguarda la fisica l'orario estremamente differenziato, come nell'indirizzo chimico, trova possibilità di progettazione se si assume l'impianto modulare.
L'organizzazione dei moduli può, infatti, essere pensata come sequenza di moduli di cui almeno uno di utilizzo di conoscenze di base matematiche e/o fisiche, integrate anche con quelle di altri settori, nella comprensione di fenomeni e problemi concreti anche di interesse sociale.
Tra l'altro tale sviluppo può essere pensato anche all'interno dell'area di approfondimento finalizzato all'orientamento ed a fornire agli allievi una dimensione culturale tecnico-operativa.

In sintesi, come suggerimento per agevolare la produzione didattica dei docenti riuniti in coordinamento, si suggerisce la seguente scaletta operativa:

Il controllo

Il processo di acquisizione e ristrutturazione delle conoscenze in competenze è un processo graduale, lento, non sempre con sviluppo continuo, il cui controllo richiede tempo, situazioni, strumenti complessi.
Inoltre, difficilmente il completamento di tale processo avviene entro la durata degli studi e le prestazioni indicatrici di competenza sono verificabili nel contesto scolastico. Ciò nonostante condizione necessaria per una corretta tenuta del processo è un controllo delle padronanze che non si esaurisce nella verifica degli apprendimenti in termini di conoscenze.

Si presuppone un sistema di controllo qualificato che assuma un quadro di riferimento esplicitabile ed esplicitato, caratterizzato sia dalla mappa degli standard degli esiti per ogni nucleo (con indicazione dei minimali e degli ottimali), sia da strumenti di "misura" del grado di evoluzione delle competenze.

Possono essere assunti come indicatori delle variazioni,
sul versante dello studente
:

sul versante dei nuclei di attività: Il corredo del modulo

Elementi vincolanti per la valorizzazione della strategia modulare possono essere individuati in taluni strumenti a corredo, quali:

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