Arsiero - passo della Vena - Fiorentini
Questo è uno dei miei tour preferiti, per la non
eccessiva difficoltà, per lo splendido paesaggio montano e per la salita
al passo in assoluta assenza di traffico! Il giro qui descritto è stato
fatto un martedì pomeriggio, con tutti i vantaggi che questo comporta.
Attenzione: nel primo tratto c'è una serie
di gallerie buie; tre di queste sono abbastanza lunghe (circa 130 m). E' meglio
portarsi dietro una luce posteriore a batteria.
La partenza è fissata ad Arsiero, simpatico
paesino in provincia di Vicenza, leggermente sollevato dalla valle in cui scorre
il fiume Astico. La piazza del paese è ampia; parcheggiamo vicino al
municipio (il giovedì c'è mercato e il luogo è chiuso al
traffico), all'ombra di grandi alberi che mantengono fresca anche l'acqua di
una fontana.
Prepariamo tutta la nostra attrezzatura e azzeriamo il contachilometri; con
il municipio alle spalle prendiamo a sinistra in direzione di Tonezza.
Per i primi 6 km la strada sale con grande regolarità (attorno al 6%)
consentendo a ciascuno di trovare e mantenere un proprio ritmo costante. Il
paese e la valle si fanno sempre più piccoli. La presenza di gallerie
fa cambiare il paesaggio in modo repentino, rendendo ancora più interessante
il percorso. Poco dopo il 6° km c'è un'impennata di circa 1 km con
pendenza che sfiora il 10% (è il tratto più duro), ma poi tutto
ritorna nella norma (6,5%) fino a Tonezza del Cimone,
dove arriviamo dopo 9 km. Paese molto carino, con vedute panoramiche invidiabili;
il Cimone (1229 m) è il monte che abbiamo costeggiato fin da Arsiero.
Appena usciti dal paese incontriamo il cartello dei 1000 m di quota. Si sale
abbastanza dolcemente, fina a quando la strada non ha un'impennata al 9%. Ma
è questione di poco: al km 12 la strada sembra spianare in lontananza;
vediamo sulla destra un bar e poco prima sulla sinistra una strada chiusa al
traffico con tanto di transenna e di divieto. Un piccolo cartello ci indica
"passo della Vena". Da qui in poi possiamo stare in mezzo alla strada
senza alcun problema: siamo i padroni del mondo!
Oltretutto i 5 km e mezzo che mancano alla vetta sono quanto di più classico
possa essere offerto in termini di "gita in montagna": immersi in
un bosco profumato, con scorci straordinari verso la valle e le montagne a Sud
(riconosciamo il gruppo del Pasubio). Anche dal punto di vista della fatica
non va tanto male, con pendenze variabili (dal 5 all'8%) ma mai impossibili.
Quando si esce dal bosco un tornante minaccioso indica la fine dell'ascesa.
Superiamo di slancio i pochi metri al 18% e siamo in vetta. La sorpresa è
che qui non c'è ... assolutamente nulla! Neanche una tabella sotto cui
fare la foto, ma una vista che ripaga di tutto: a Nord gli altopiani (Folgaria
e Lavarone) sono preceduti da una immensità di boschi. Siamo sul passo
della Vena, a 1535 msm.
Scendendo, dopo poche decine di metri incrociamo la strada che avevamo abbandonato
e che porta a Folgaria. Appena imboccata arriviamo ad un bivio; le due strade
si dirigono entrambe al passo del Sommo, nostra prossima meta, ma quella a sinistra
è decisamente più impegnativa. Prendiamo senza alcun dubbio a
destra!
Ci aspettano ora 17 km di una strada fantastica, lungo la val
Fiorentini, in mezzo ai boschi, quasi sempre in discesa (c'è anche
un pezzo in salita di 1 km circa, ma è davvero poca cosa), con lunghi
tratti in falsopiano. Passiamo in località Le Fratte, albergo Fiorentini,
fino ad arrivare a Forte Cherle, 10 km dopo il
passo. Continuiamo la nostra corsa, fino al passo del
Sommo, che divide l'altopiano di Folgaria da quello di Lavarone. Siamo
a 1341 msm, abbiamo finora percorso poco meno di 35 km e il rifugio-bar è
aperto!
Il resto è costituito dalla statale n. 350
con molti tratti in discesa e senza un metro di salita. A Carbonare
(km 38) giriamo a destra seguendo sempre le indicazioni per Vicenza (solo più
tardi incontreremo quelle per Arsiero). Attraversiamo poi i paesi di Nosellari
(km 40), Lastebasse (km 45), Scalzeri (51 km),
Pedescala (59 km) e infine Arsiero.
Questo tratto può essere percorso in larga parte al di là del
fiume (argine sinistro) lungo strade assai meno trafficate nelle giornate estive
di festa. Vedi per questo l'itinerario n. 8 (Vezzena).
L'ultimo mezzo km è in salita, ma ormai il gioco è davvero fatto.